Napòlide

“Chi, nato a Napoli, si stacca e perde la cittadinanza è Napolide”.
Così il grande scrittore napoletano Erri De Luca descrive la condizione di quei napoletani e, in generale, della gente del Sud costretta ad abbandonare la propria terra: apolidi o, meglio, napolidi, senza città.
Eppure le persone del Sud dovunque vadano portano con sè un po’ della propria terra, conservando abitudini, tradizioni, usanze e musica.
Dal libro di De Luca, letto e interpretato dall’attrice Ivana Pantaleo, nasce il concerto Napòlide, un racconto in musica, una piéce teatrale, un viaggio tra le bellezze e le contraddizioni di un posto unico al mondo. La parte musicale dello spettacolo è affidata al quartetto Ánema, formato da quattro musicisti del Sud trasferitisi a Bologna che, partendo dai grandi capolavori della musica napoletana, ce li riconsegnano in una veste inedita, con arrangiamenti originalissimi e un sound tutto mediterraneo.
Grazie all’incredibile connubio tra lo scritto di Erri De Luca e la voce di Ivana Pantaleo, alle musiche di un quartetto raffinatissimo, Napòlide omaggia il Sud e la sua gente. Non per niente, per dirla con De Luca, “Quando i Greci fondarono Napoli avevano esaurito tutto la loro fantasia geografica. Decisero, allora, di chiamarla provvisoriamente Neapolis, città nuova.  Ma il mondo era pieno di città nuove che si chiamavano così. Allora i napoletani decisero di specializzarsi per rendere inconfondibile il loro luogo. E hanno fatto di Napoli una città leggendaria”.

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