V Edizione Festival d’arte Apulie

2 agosto – 20 agosto 2008

PRONTO, CHI ASCOLTA?
2 agosto – Terme di Castelnuovo della Daunia ore 21.30
Storia, musica e parole dedicate al telefono
Ideazione di Vittorio Antonellini
Manuela Ranno soprano
Cuneit Usal baritono
Mara de Mutiis voce naturale
Orchestra Sinfonica Abbruzzese
Gianna Fratta Direttore
Possiamo sicuramente definirlo uno spettacolo al passo con i tempi, con i tempi d’oggi che, forse più di ogni altro periodo storico, hanno fatto del telefono…ino un mezzo di comunicazione non solo verbale.
Emblematico il titolo che sostituisce egregiamente l’abituale “Pronto, chi parla?”. Questa sera all’altro capo del telefono c’è qualcuno che ascolta. Questo oggetto misterioso che, fin dalla sua primitiva comparsa sotto forma di telegrafo, avvicina le persone lontane, ha avuto nel corso degli anni un’evoluzione quasi preoccupante. Da semplice soprammobile si è trasformato in una specie di “giocattolo” colorato, dalle forme più bizzarre, in grado di parlare, suonare, disegnare, cantare, scrivere, leggere e far di conto; disegni e immagini fanno la loro comparsa sul display luminoso per inviare informazioni di ogni genere.
Desiderato intruso di conversazioni amorose, il telefono si interpone tra gli amanti come un curioso personaggio di chi sa quale romanzo d’amore, e così lentamente si crea un Amore a Tre. All’amore è ispirata anche la prima canzone, come quasi tutte le altre che si potranno ascoltare in questo programma, un amore cresciuto in fretta, troppo in fretta per poter continuare. Vana è la ricerca di un doloroso contatto: “se telefonando io potessi dirti addio ti chiamerei”. Nell’attesa di un momento migliore per scambiarsi parole o silenzi: “telefonami tra vent’anni e poi butta i numeri tra le stelle”. Il telefono che segna lo scorrere lento del tempo, che scandisce i giorni, le ore, i minuti. “Quante volte sai nei pensieri miei” affiora la speranza che un amore ormai passato possa far sentire la sua voce. “Telefonami ancora se lo vuoi” e il suo ricordo non sarà più evanescente come una nuvola. ‘O telefono ce vò per quegli amori vicini, ma tanto lontani. “A tutt’ore, ogne mumento: n’ora fissa nun ce stà” per liberare le parole che parlano di sé. Quale “estate” avrebbe conosciuto il cinema italiano senza la stagione dei telefoni bianchi? Questo piccolo strumento sostituisce romantiche lettere d’amore e armi da guerra, comunica lutti o nastri azzurri e rosa, promuove campagne di solidarietà e denuncia violenze. Zero cinque uno, ventidue, venticinque, venticinque per aiutare un bambino indifeso. E’ il Telefono Azzurro. Quale strana forma di dipendenza si scateni da quel suono che porta con sé chi sa quale oscura speranza è difficile a dirsi: “ti telefono o no, io non cedo per prima” e, come in Fotoromanza, mi tengo pronta al tuo richiamo per evitare che il telefono squilli in una casa deserta. Se pur oggetto di improvvise e brusche reazioni da parte di chi attende per ore quell’agognato driiinnn, bisogna riconoscergli il merito di aver rappresentato fin dalla nascita il miglior messaggero, “il più fedele servitore dei segreti degli amanti”.

VOLARE…CINQUANT’ANNI DI STORIA DELLA CANZONE ITALIANA
6 agosto Roseto, anfiteatro 21.30
09 agosto Castelnuovo della daunia, Largo Poerio 21.30
Lucia Diaferio, Veronica Granatiero, Lino Marcantonio, voci
Orchestra I suoni del Sud
Pasquale Corrado , direttore
Antonio Donofrio presentatore
Concerto che, come anticipa il titolo, vuol essere un viaggio musicale attraverso le più belle canzoni che hanno fatto la storia e reso internazionale il Festival di sanremo. Ascolteremo canzoni che hanno vinto negli ultimi cinquant’anni il Festival e canzoni che, come “Con le mani” di Zucchero, pur classificandosi all’ultimo posto, sono in seguito diventate grandissimi successi internazionali, classificandosi ai primi posti delle hit parades dischi.
In ogni caso tutte canzoni che hanno emozionato il pubblico di San Remo, dell’Italia e in qualche caso di tutto il mondo… e che ancora continuano a farlo!
L’orchestra, che prevede la presenza di archi e di una cospicua sezione ritmica, accompagnerà le tre voci soliste che si alterneranno durante lo spettacolo.
E, come ogni San Remo che si rispetti, in scena anche il “presentatore” che spiega, introduce e commenta le canzoni.
Ad illustrare canzoni più famose della storia della canzone italiana degli ultimi cinquanta anni la voce di Antonio Donofrio.

ARLECCHINO FINTO MORTO
7 agosto Pietra Monte Corvino Castello Ducale 0re21.30
7 agosto –Orsara di Puglia, Piazza Municipio ore21.30
Opera comica in due atti
Libretto di Valerio Valoriani
Musica e regia Aldo Tarabella
Marco Voleri, tenore Arlecchino
Arianna Donadelli soprano Colombina
Ida Maria Tucci mezzosoprano Colombella
Alessandro Calami bass-baritonee Pirofago
Oliviero Pari basso Chino
Patrizia Mugnai Scene di
Costumi stefania Battaglia
Ensemble Orchestrale “Apuliae”
Gianna Fratta Direttore

L’opera comica in due atti “Arlecchino finto morto”, in prima esecuzione assoluta in Puglia, affronta uno dei temi cari alla commedia dell’arte. La storia, basata sulla querelle tra i sostenitori di Arlecchino e coloro che ne sentenziano la sua definitiva morte perché simbolo di una tradizione ormai scomparsa, è tutta giocata su divertenti interazioni tra cantanti, direttore d’orchestra, orchestra e pubblico. Scritta con un linguaggio musicale moderno, ma estremamente fruibile, l’opera mette in scena tutta una serie di equivoci, liti, “lazzi” e “sollazzi” presi a prestito dalla commedia dell’arte e volti a far sorridere, proponendo una nuova idea di opera comica moderna. L’Opera è una coproduzione con l’Opera Bazar di Lucca, compagnia sperimentale diretta dal M° Aldo Tarabella.

PICCOLA TURANDOT
10 agosto Castelluccio Piazza Marconi 21.30
11 agosto Roseto – Anfiteatro 21.30
Ideazione di
Gabriele Ribis
In coproduzione con il
Piccolo Festival del Friuli Venezia Giulia

Puccini
Musiche di Puccini
Drammaturgia e regia di Antonio Petris
Rosa Ricciotti soprano (Turandot)
Yasko Fujii soprano (Liù)
Guillermo Pardo tenore Calaf

Graziano Sirci,Claudio Bellanti Emanuele Faraglia attori
Ensemble Orchestrale Apuliae
Gianna Fratta direttore

Spettacolo che mette in scena la fiaba di Turandot partendo dal testo originale di Carlo Gozzi arricchito con i più noti brani della versione musicata da Giacomo Puccini.
La rilettura di Petris vede in scena tre attori, personalità disturbate e al contempo fanciullesche, che con innocenza e fantasia, forse all’interno di un ospedale psichiatrico o nella gabbia del loro inconscio o nei labirinti della mente, giocano con tre bambole di stoffa, creando e credendo in una realtà favolistica, fatta di fate, streghe, principi e orchi cattivi.
Questa sera, una sera come tante, come tutte, inventano e raccontano la fiaba di Turandot, la bella principessa “di gelo cinta”.
Ecco che le loro tre bambole di stoffa diventano i tre personaggi della fiaba: Turandot, bellissima principessa, Calaf, il principe straniero di lei innamorato e la dolcissima Liù, segretamente innamorata del principe Calaf e disposta a donare per questo amore la sua stessa vita.
Le bambole si animano e parlano e cantano ricreando le suggestive atmosfere fiabesche di un mondo lontano e incantato.
Liù implora Calaf di non cedere all’amore pericoloso e folle per Turandot; tanti principi hanno provato a sposarla, ma tutti hanno perso la loro vita. Per sposare Turandot, infatti, bisogna rispondere ai suoi tre difficili enigmi; solo chi li risolverà potrà divenire suo sposo, chi non riuscirà sarà punito con la propria vita. La bellezza di Turandot è abbagliante e molti uomini, purtroppo senza esito, fino ad allora hanno tentato l’impresa.
Il principe Calaf, innamorato della principessa, decide, come gli altri, di tentare la sorte e di provare a sciogliere i tre enigmi. A nulla valgono le implorazioni di Liù che cerca di distoglierlo dalla folle impresa. L’amore chiama e Calaf lo segue; e vince sciogliendo i tre enigmi e gettando Turandot nella disperazione: la principessa sa di doversi donare allo straniero. Calaf, vittorioso, dà alla principessa un’altra possibilità: se lei risponderà al suo unico enigma lui morrà come tutti gli altri. L’enigma è questo: scoprire il suo nome prima dell’alba. Turandot prova in ogni modo a trovare la soluzione. Liù, pur di non svelare il nome alla principessa si uccide per amore di Calaf; l’alba è vicina e Turandot non sa ancora il nome dello straniero. Ma è proprio Calaf a rivelarglielo: “La mia vita ed il mio nom insiem ti dono; io son Calaf figlio di Timur”. Ora la principessa sa il nome… ma davanti al popolo annuncia “il suo nome è Amor” e vinta dall’amore per Calaf ne diventa la sua regina.

LE CANZONI DI LUDWIG
17 agosto – Volturara appula , Chiesa Santa Maria Assunta ore 21.30
Musiche di Ludwig van Beethoven
Testo di Francesco Zimei
Ensemble U. Giordano
Gianna Fratta, pianoforte
Dino De Palma, violino
Francesco Montaruli, violoncello
Giampiero Mancini attore
Ida Fratta soprano
Cuneit Unsal, baritono

IL GRIGIO
20 agosto – Pietra Montecorvino, Palazzo Ducale ore 21.30
Pièce teatrale su testo di Giorgio Gaber e Sandro Luporini e musica di Giuliano Di Giuseppe
I esecuzione assoluta in Puglia
Dino De Palma violino
Giuliano di Giuseppe tastiere
Giuseppe Di Liddo, flauto
Giuseppe Rutigliano contrabbasso
Giampiero Mancini attore
Personaggi evocati nella storia dal protagonista, un uomo normale
Ludwig van Beethoven è forse il compositore romantico più conosciuto, quello che più ha incuriosito intere generazioni di studiosi, critici, romanzieri, registi ed amanti della musica per la sua genialità e per la sua personalità complessa ed inafferrabile.
Su Beethoven sono stati scritti centinaia di volumi, romanzi, enciclopedie, girate decine di film sia per il cinema che per la televisione; a lui sono state dedicate svariate centinaia di biografie, pubblicazioni, saggi e si può dire che non c’è stato grande critico della musica che non abbia dedicato a questo immenso genio parte della propria riflessione e produzione.
Di lui ha incuriosito il suo essere scontroso ed avverso al genere umano, la sua vita sentimentale incostante e incomprensibile, la sua volontà ferrea nello scrivere musica per decine di ore consecutive, la sua sordità che lo affliggeva e lo rendeva incapace di stare tra le gente, la sua avversione alla mediocrità e all’imprecisione, ma soprattutto la sua capacità, pressocchè unica nella storia della musica, di scrivere un tipo di musica assolutamente innovativa per la sua epoca, nuova, strabiliante, un linguaggio capace di sfuggire alle regole e agli stilemi settecenteschi e di precorrere e creare un nuovo modo di scrivere, capace di fare da spartiacque tra il “vecchio” e il “nuovo”. Genio romantico ritroso ad ogni forma di servilismo al potere e al mecenatismo diffuso dell’epoca, spirito libero e ribelle, incapace di scrivere per dovere o per commissione, pur cedette, probabilmente ed inaspettatamente per denaro, alle richieste del ricco inglese Tompson di arrangiare per trio e voci le più importanti canzoni popolari inglesi, scozzesi, irlandesi e di altre nazionalità.
Cedette, e scrisse; certamente una produzione minore, ma comunque sgorgata dalla penna del nativo di Bonn, piccole perle all’interno della sua colossale e severa produzione, di rara esecuzione, che in questo spettacolo vi proporremo in prima esecuzione assoluta nella nostra Regione. E così insieme conosceremo un Beethoven inedito, lontano dal severo sinfonismo e dalla sua produzione solistica e cameristica, per discoprire un lato di Ludwig sconosciuto ai più, le sue canzoni.
La drammaturgia dello spettacolo, scritta per l’occasione da Francesco Zimei e recitata da Giampiero Mancini, si avvarrà dell’interpretazione musicale dell’Ensemble “U. Giordano” di Foggia e delle voci di Ida Fratta e Cüneit Ünsal.
Il Grigio, pièce teatrale di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, è la storia di un uomo normale che ad un certo punto della sua vita normale sente il bisogno di allontanarsi da tutto per concedersi un momento di riflessione e di lavoro solitario.
Afflitto forse da disagi più personali che sociali, si ritira in una casetta poco lontana dalla città per essere più tranquillo e concentrarsi meglio sulla sua attività di scrittore. Purtroppo la sua agognata solitudine viene ben presto minacciata da una presenza all’inizio misteriosa, che poi si rivelerà essere almeno per lui un “normalissimo” topo.
Il nostro uomo prende i soliti consueti provvedimenti per eliminarlo, ma si accorge che il suo avversario è più astuto di quanto si aspettasse. Lentamente il suo fantomatico e presunto nemico entra nella sua vita fino a coinvolgerlo completamente. È una lotta tremenda dove poco a poco l’uomo perde qualsiasi contatto con il mondo esterno, riducendosi ad uno stato di totale abbandono.
Il topo o la sua presenza simbolica diventano l’elemento scatenante per rimescolare tutti i dubbi, i punti oscuri, le contraddizioni della sua vita fino ad un delirio contro se stesso e contro il mondo intero.
Nel trovare il modo per sconfiggere il Grigio, il protagonista trova invece un modo per riflettere sulla sua esistenza, sugli errori, sulla famiglia, il lavoro, il suo stesso stato di uomo.
La riflessione si snoda in un monologo virtuosistico, nel quale all’attore Giampiero Mancini è affidato il difficile compito di snocciolare un campionario infinito di pezzi di bravura; ora ironico, ora giocoso, ora dolcissimo, ora energico, ora terribilmente caustico sigaretta e rhum, un attimo dopo divertentissimo e leggero.
Alla variegata complessità del mondo interiore del protagonista fa da contraltare la disarmante semplicità dell’apparato scenico e la suggestiva “colonna sonora” di Giuliano Di Giuseppe.

ENTI PROMOTORI V Edizione 2008

Regione Puglia – Assessorato al Meditrerraneo

Regione Puglia – Assessorato al Turismo

Provincia di Foggia – Assessorato alla cultura e Assessorato al Turismo

APT (Azienda di promozione turistica della Provincia di Foggia)

Comunità Montana dei Monti Dauni Settentrionali

Comunità Montana dei Monti Dauni Meridionali

F.F.S.S. (Five Festival Sud System) 2008

Comuni di Castelnuovo della Daunia, Castelluccio Valmaggiore, Celenza Valfortore,

Pietramontecorvino, Roseto Valfortore, Orsara, Volturara Appula

Terme di Castelnuovo della Daunia

Centro Medico di riabilitazione “Vita” – Cerignola

Banco di Napoli – Filiale Foggia 6

Fortore Energia S.P.A. – Lucera

Camera di Commercio di Foggia