II Edizione Festival d’arte Apuliae
4 agosto – 27 agosto 2005
EPPUR CI MUOVE
Commedia romantica sul potere della danza
Musiche di Schostakovitch, Strawinsky, Rossini, Offenbach, Strauss, Brahms, Gardel, Grieg, Bizet, De Falla
Giampiero Mancini, Romina Del Monte, attori
Valeria Stevikova, Giacomo Mariscotti,ballerini
Ida Fratta, soprano
Orchestra del Festival d’arte
Gianna Fratta, direttore
“Eppur ci muove”… ossia come la musica muove il nostro corpo
Lo spettacolo pone insieme frammenti ed echi dal dotto “Club Dumas” di Perez Reverté al settecentesco “Diavolo innamorato” di Cazotte, dal romantico “il Vampiro” di Polidori allo struggente “Demone” di Liermontov, in equilibrio sulfureo e divertito. Il materiale letterario e le musiche, sapientemente riorchestrate per piccolo ensemble, sono le sbarre di una gabbia costruita ad arte, il cui scopo è affascinare e attrarre lo spettatore per porlo nelle stesse condizioni della bella protagonista Tamara, ammaliata e sedotta da un universo di poesie, musiche e danze. Proprio la danza è la spina dorsale, la colonna portante dell’opera, la cui intima struttura è ricca di rimandi fascinosi e contaminazioni. Le danze, sfrenate e timide, lussuriose o pudiche, attraversano il testo-pretesto per sciogliere nodi, per incantare o svelare arcani, per dannare o salvare … e comunque, tutte, per far sognare.
4 agosto ore 21.30
Terme di Castelnuovo della Daunia
7 agosto ore 21.30
Roseto Valfortore, Piazza Sant’Antonio
17 agosto ore 21.30
Celenza Valfortore, Largo Castello
OMAGGIO A HENRY MANCINI
Francesco D’Errico, direzione e pianoforte
Carlo Lomanto, voce solista e sound painting
Marco Sannini, tromba e flicorno solista
Daniele Esposito, contrabbasso
Canio Lucia, sassofono baritono
IS JAZZ ENSEMBLE 2005
Chrissie Oppedisano, voce
Ciro Riccardi, tromba
Giuseppe Esposito, sassofono contralto
Gianfranco Menzella, sassofono contralto
Sandro Martino, sassofono tenore
Vito Michele Romaniello, sassofono tenore e clarinetto
Antonio Capasso, pianoforte tastiere e fisarmonica
Biagio Celli, pianoforte tastiere
Leonardo De Lorenzo, batteria
L’ISMEZ/Onlus – Istituto Nazionale per lo Sviluppo Musicale nel Mezzogiorno – opera dal 1979 con lo scopo di sviluppare la cultura musicale, con particolare attenzione al Mezzogiorno d’Italia. Tra le varie attività, l’ISMEZ/Onlus realizza annualmente un Corso di Formazione per giovani musicisti jazz denominato IS JAZZ ENSEMBLE. Gli arrangiamenti jazz nell’edizione 2005 sono quelle scritte da uno tra i più noti compositori di colonne sonore della seconda metà del Novecento: Henry Mancini.
Nato a Cleveland (Ohio), il suo nome di battesimo ‘Enrico Nicola Mancini’ rivela le sue origini italiane. Il padre, musicista, lo incoraggiò a frequentare la Julliard School of Music di New York. Da lì l’esperienza in varie bands, tra cui quella di Glenn Miller, come arrangiatore e pianista, e gli studi privati di composizione, che lo portarono a Hollywood dove entrò a far parte nel mondo del cinema. Nel 1952 entrò al Dipartimento di Musica della Universal International Studios, scrivendo oltre 100 colonne sonore per films, per uno dei quali, The Glenn Miller story, ricevette la prima nomination all’Oscar dalla Academy Award. L’incontro nel 1958 con Blake Edwards, regista e produttore della serie TV Peter Gunn (1959) per la quale Mancini compose le musiche, portò ad una rivoluzione nelle colonne sonore per la TV negli Stati Uniti grazie al leggero tocco jazzistico che il compositore vi aggiunse. Dopo Peter Gunn la sua popolarità esplose con la serie The pink panther (La pantera rosa), che diede fama al personaggio dell’ispettore Clouseau interpretato da Peter Sellers e il cui celebre motivetto jazz cadenzato, suonato dal sax tenore di Plas Johnson, rimane uno tra i più conosciuti da milioni di persone. La collaborazione con Blake Edwards continuò negli anni successivi: per lui compose la famosa colonna sonora per Breakfast at Tiffany’s (Colazione da Tiffany), che vinse l’Oscar come migliore colonna sonora e la cui canzone Moon River, su testo di Johnny Mercer, vinse un Academy Award nel 1962. Sempre per Edwards compose diverse musiche, come The days of wine and roses per la quale gli fu assegnato nello stesso anno un altro Oscar, Hollywood Party (1968) ecc.
La scelta degli arrangiamenti jazz composti dai musicisti dell’ensemble nel 2005 è caduta proprio su queste che sono tra le più note colonne sonore del compositore italo-americano.
14 agosto ore 21.30
Pietra Monte Corvino, Castello
I SUONI DELLA NATURA
Orchestra del Festival d’arte
Solisti: Antonio Di Cristofano, pianoforte, Dino De Palma, violino
Videoproiezioni a cura di Franco Cautillo
Ida Fratta, Maestro al clavicembalo
Gianna Fratta, direttore
11 Agosto ore 21.30
Castelluccio dei Sauri, Piazza Cesare Battisti
LE QUATTRO STAGIONI DI VIVALDI, a cura di Carmen Apicella
Le quattro stagioni di Vivaldi sono tra le composizioni più conosciute ed amate del repertorio per archi. L’intento descrittivo ad esse sotteso le rende, infatti, accessibili ad un vasto pubblico.
L’idea di realizzare opere cicliche era molto in voga tra pittori, poeti, scultori e filosofi. Il Clavicembalo ben temperato di Bach, rappresentativo del ciclo delle tonalità, apparve appena tre anni prima della pubblicazione dell’op. 8 di Vivaldi. Lo stesso soggetto delle stagioni aveva già fornito argomento ai musicisti per balletti e divertimenti scenici; con Vivaldi, però, il tema viene affrontato per la prima volta sinfonicamente, non usando altri mezzi d’espressione che gli strumenti dell’orchestra tradizionale.
I particolari dei quadri che la musica intende dipingere vengono indicati da quattro sonetti esplicativi, di autore ignoto (probabilmente Vivaldi stesso), stampati integralmente all’inizio di ogni concerto e poi frammentariamente ripetuti lungo lo snodarsi dello stesso concerto. Il lieto canto degli augelletti nella primavera, lo stuol furioso di mosche nell’Estate, i corni e gli schioppi del cacciator nell’Autunno, l’agghiacciato tremar tra nevi algenti nell’Inverno sono chiaramente percepibili. Il fatto che queste immagini siano così efficacemente descritte dalla musica evidenzia il potere eocativo dell’arte sonora.
La dimensione programmatica che connota questo ciclo di composizioni non toglie che esse presentino, comunque, la tipica struttura del concerto articolato in tre tempi, veloce – lento – veloce; il tempo lento, di solito affidato al solista col solo supporto del basso continuo, è un’aria cantabile; i due tempi veloci che gli stanno intorno elaborano la ben nota forma “a ritornello”, con tre o quattro episodi solistici di brillante virtuosismo e quattro o cinque ritornelli del “tutti”. All’interno di questo involucro stabile Vivaldi inietta tutta la sua intenzione descrittiva, evidenziando anche i dettagli più minuziosi attraverso passi solistici in cui l’invenzione onomatopeica ed improvvisativa è ai massimi livelli.
16 agosto ore 21.30
San Marco La Catola, Corso Vittorio Emanuele
LA FARSA MUSICALE
Orchestra del Festival d’arte
Angelo De Leonardis, basso
Ida Fratta, soprano
Carmen Apicella, Maestro del clavicembalo
Gianna Fratta, direttore
Appartenente al genere dell’intermezzo, La serva padrona è considerata la madre dell’opera comica. La fama che ha investito questo piccolo gioiello del teatro comico in musica è da attribuire ad un insolito e singolare destino, che l’ha resa protagonista di una delle più accese dispute della storia del teatro musicale europeo. Ignara della fortuna che l’attendeva, il 1° agosto 1752 La serva padrona venne messa in scena dalla compagnia dei commedianti di Eustacchi Bambini, in quella che era all’epoca la città intellettualmente più viva d’Europa: Parigi. La temperie culturale della capitale francese era arroventata dai philosophes illuministi i quali, bramosi di un rinnovamento sociale e politico, erano pronti a cogliere ogni occasione per mettere in discussione i valori nazionali, anche in campo musicale. L’esecuzione degli intermezzi pergolesiani innescò la celebre querelles des bouffons. Il partito degli anti-bouffoniens era fermo sulle posizioni del vetusto e pomposo barocco di Rameau; all’opposto, il partito dei bouffoniens inneggiava alla purezza, alla vivacità melodica ed alla spontaneità espressiva del canto italiano. Al di là di questa disputa dai toni prevalentemente socio-politici, si deve ammettere che il grosso merito della Serva padrona sia stato quello di aver fatto scorgere, con immediata evidenza, l’esemplificazione del gusto nuovo di un’intera epoca. Il soggetto è una vicenda dall’esile trama, dal carattere brioso e fortemente realistico, uno di quei topoi che, mutuati dai canovacci della commedia dell’arte, hanno sempre dominato le scene del teatro comico in musica:la storia della giovane servetta astuta e maliziosa che seduce il ricco e vecchio padrone inducendolo a sposarla. Nella Serva padrona questi due personaggi prendono il nome di Serpina e Uberto: lei la fa da padrona in casa, il che induce Uberto a cercar moglie per sottrarsi a questa tirannia. Attraverso uno stratagemma, però, è proprio la servetta che riesce a farsi sposare.
La vera novità è nel linguaggio musicale adoperato da Pergolesi volto ad una caratterizzazione psicologica dei due personaggi. Le formule ritmicomelodiche sono brevi, incisive, quasi a voler sottolineare il gesto fisico dei personaggi, imitati dalla musica nella loro vis comica. Questa scrittura musicale, dall’effetto dirompente e del tutto inedito nel contesto della civiltà compositiva del primo Settecento, affascinò a tal punto da far meritare alla Serva padrona un successo senza precedenti ed una fama che, senza soluzioni di continuità, l’ha accompagnata sino ai nostri giorni.
16 agosto ore 21.30
San Marco La Catola, Corso Vittorio Emanuele
LA POESIA E LA MUSICA DI ANTONIO DE CURTIS, in arte TOTò
Amore, vita morte nelle poesie di Antonio de Curtis
Franco Terlizzi, voce recitante
Ensemble strumentale “U. Giordano”
Nando Garofalo, pianoforte
Amedeo Celentano, Egilda Poppa, voci soliste
18 agosto ore 21.30
San Marco la Catola, Largo Amedeo
CORI D’OPERA
Coro Lirico Umberto Giordano
Nazario La Piscopia, pianoforte
Agostino Ruscillo, direttore
Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Umberto Giordano e Pietro Mascagni sono stati sicuramente i dominatori della scena lirica internazionale nel periodo a cavallo fra Ottocento e Novecento. Le loro creature melodrammatiche hanno affascinato diverse generazioni di melomani. Anche i cori non sono mai passati inosservati: essi, soprattutto nel repertorio verdiano, erano il segno tangibile del nazionalismo italiano. Il Coro Lirico Umberto Giordano del Teatro comunale di Foggia, fondato dal M° Agostino Ruscillo, si vanta di aver contribuito al rinascimento in epoca moderna della Mala vita, opera di stampa marcatamente verista del compositore foggiano, della quale si propongono alcuni dei momenti lirici più importanti.
Martedì 9 Agosto ore 21.30
Faeto, Vico Chiuso Erario
Giovedì 11 Agosto ore 21.30
Bovino, Piazza Conte di Loretello
20 agosto ore 21.30
Volturara Appula, Piazza Marconi
IL CANTO DELLE PIETRE
in collaborazione con l’Associazione Culturale “Mondoltre”
Il Festival dei Monti Dauni vuole essere un’occasione per pubblicizzare tantissimi luoghi e paesi della provincia di Foggia collocati geograficamente sul territorio dei Monti Dauni. Col Festival si desidera offrire a quei cultori della musica e dell’arte in genere un’opportunità per scoprire le bellezze storiche e architettoniche della nostra terra: il pretesto è quello appunto di sommare il piacere della musica a quello degli splendori architettonici. Dunque ambisce a portare la musica (molto spesso prodotta dallo stesso Festival con professionisti d’indubbio valore artistico) su un territorio vastissimo, in quella terra cara ai poeti classici e agli amanti del ‘viverbene’.
In sostanza, si tratta di unire la maestria delle arti plastiche a quella delle arti visive e sonore. Il tutto potrebbe essere sintetizzato dal motto: “arte nell’arte”. La musica diventa così il filo conduttore che guida alla scoperta dei valori e delle beltà più segrete della nostra zona, tra chiese, rocche e piazze, castelli e palazzi, che diventano a loro volta scenari attivi nella ‘rappresentazione’ musicale. In tal senso, quindi, le pietre che assemblano questi edifici storici diventeranno i contenitori che ospiteranno il canto e la musica. Ecco motivato il sottotitolo del Festival: il canto delle pietre.
Gli organizzatori del Festival non intendono quindi soltanto ‘far musica’, ma desiderano attraverso essa raggiungere lo scopo di puntare i riflettori sulla storia delle magnificenze architettoniche della terra del Subappennino meridionale e settentrionale, portando in loco i fruitori delle manifestazioni musicali.
Sabato 6 Agosto (concerto inaugurale) ore 21.30
Candela, Palazzo Doria
Domenica 7 Agosto ore 21.30
Monteleone di Puglia, Piazza Regina Margherita
MUSICA SOTTO LE STELLE
Gli Otto Dauni
Antonio Carretta, Vincenzo Santangelo, tromba
Michele Rosito, corno
Roberto Pepe, trombone
Gabriele Scali, tuba
Fiorangelo Barone, percussioni
10 Agosto ore 21.30
Panni, Largo Castello
NAPOLIMANIA
Viaggio musicale e poetico nella Napoli da cartolina, a cura di Stefano Capone
Musiche – testi poetici – immagini della Napoli di inizio ‘900
Marcello De Francesco, violino
Domenico Manoca, pianoforte
Francesco Ricciardi, Rina Santoro, Beppe Borghese, Rita Natola, Rino Scopece, Sergio Croce, Pantaleo Metta, attori e cantanti
Stefano Capone, regista
Spettacolo variegato che porta in scena le immagini, i colori, i suoni, la poesia di un’antica e ineguagliabile tradizione, quale è, senza dubbio, quella di Napoli. “Napolimania” è la città di Pulcinella, della pizza e dei mandolini; è la Napoli da cartolina, famosa in tutto il mondo, che ancor oggi comunica affetti,emozioni e passioni. Per circa due secoli la canzone napoletana è stata espressione integrale della “canzone italiana”, tanto che ovunque la “canzone di Napoli” era sinonimo dell’Italia, nella sua espressione più profonda e verace.
Scrittori, poeti, viaggiatori hanno subito il fascino della Napoli in-cantata, lavorando, a volte in modo instancabile, alla produzione e alla divulgazione di canzoni ed opere teatrali famose in tutto il mondo, composte da intellettuali come D’Annunzio, Di Giacomo, Bovio, De Curtis, Petito, Scarpetta e i fratelli De Filippo.
Questa serata vuole far rivivere, ad oltre un secolo di distanza, l’atmosfera colorata di quella città, con la sua poesia e la sua musica in primis.
CLASSICA… OLTRE CONFINI…
WOMEN IN CLASSIC
Irma Irene Tortora, soprano
Maria Paola De Luca, soprano Falcon
Elena Sabatino, mezzosoprano
Quartetto d’archi “HARMONIA”
Giancosimo Smaldone, Salvatore Padovano, violini
Giuseppe Noto, viola
Arnaldo Smaldone, violoncello
15 Agosto ore 21.30
Accadia, Piazza Municipio
Martedì 16 Agosto ore 21.30
Rocchetta Sant’Antonio,Piazza Marco Pedota
17 Agosto ore 21.30
Bovino, Piazza Duomo
NAPOLI NEL CUORE E NELLA MENTE
Storia della canzone classica napoletana dalle origini ai nostri giorni
Orchestra Piedigrotta
Roberto Roggia, violino
Franco De Feo, pianoforte
Concetta D’Alessandro, soprano
Francesco Galasso, tenore
Agostino Ruscillo, direttore
19 Agosto, ore 21.30
Troia, Cortile Palazzo Comunale
NOCE DE TANGO
Tribute to Astor Piazzolla
Nuevo Tango Ensemble (tango jazz trio)
Gianni Iorio, bandoneon
Pasquale Stefano, piano
Alessandro Terlizzi, double bass
Sabato 27 Agosto ore 21.30
Sant’Agata di Puglia, Cortile del Castello Ducale
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Scarica il libretto_ libretto_2005 II ed.
ENTI PROMOTORI II Edizione 2005
Regione Puglia – Assessorato al Turismo
Provincia di Foggia
Comunità Montana dei Monti Dauni Settentrionali
Comunità Montana dei Monti Dauni Meridionali
ISMEZ (Istituto per lo sviluppo del Mezzogiorno – Roma)
Comuni di Castelnuovo della Daunia, Celenza Valfortore, Pietramontecorvino,
Roseto Valfortore, San Marco La Catola, Troia, Volturara Appula
Terme di Castelnuovo della Daunia